L’album esce sulla scia del successo ottenuto a Sanremo da Elio e le Storie Tese con “La terra dei cachi”, efficace manifesto in chiave semiseria di un’Italia che è ben avviata allo sfascio, anche se di questo molti se ne accorgeranno solo un decennio dopo. Il pubblico si accorgerà invece subito della qualità di “Eat The Phikis”, lavoro che contiene alcune delle migliori composizioni della band post-esordio, come “El Pube”, “Omosessualità”, “Mio cuggino” e “Tapparella”. A dire il vero bene o male tutti i brani contenuti in questo cd sono di buonissima fattura, a testimonianza di come negli anni Novanta Elio e compagni siano riusciti a condensare in un decennio tutta la loro eccezionale capacità di comporre musica complessa, ricercata e allo stesso tempo estremamente accessibile e accattivante.
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