E’ insieme al disco d’esordio uno degli album migliori di sempre in ambito demenziale e un lavoro eccellente dal punto di vista tecnico – esecutivo. Almeno sette pezzi indispensabili in un capolavoro senza discussioni per Elio e le Storie Tese, che riescono a coniugare divertimento e paradossi in composizioni in cui funk, rock e pop si intersecano in modo unico e inequivocabile. I musicisti che compongono il combo hanno una preparazione assoluta e riescono a costruire strutture e partiture da mostri sacri del progressive, incidendo veri e propri inni generazionali come “Servi della Gleba” e pezzi simbolo quali “Il Vitello dai Piedi di Balsa”. La presenza di “Supergiovane” e “Pippero” completano un platter che rivaleggia ad armi pari con il primo album della band per grandezza e qualità.
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