Il 1973, a livello ‘pop‘, fu l’anno della definitiva ascesa di Elton John alla stardom assoluta. Se cercate di farvi un’idea della musica dell’artista inglese, bypassate tranquillamente compilation e greatest hits e procuratevi direttamente questi due dischi, il secondo dei quali addirittura doppio. Elton non si avvicinerà mai più a questi livelli. Non sono solo le vendite stratosferiche a farli grandi; è soprattutto la sublimazione del cosiddetto piano – rock che li rende irripetibili, punto fermo per chiunque dopo di lui vorrà cimentarsi nell’ibrido fra pop e rock oggi chiamato soft rock. “Crocodile Rock” (da “Don’t Shoot Me…”) e la spremutissima “Candle In The Wind” (da “Goodbye Yellow Brick Road”) i pezzi più famosi, ma gli episodi interessanti si sprecano lungo tutte le sei facciate. Successivamente al suo anno di grazia, John scriverà ancora qualche LP interessante, ma rispetto agli sprazzi di pura creatività le cadute di tono aumenteranno esponenzialmente. Quel che si dice “sedersi sugli allori”. Peccato.
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