Impossibile isolare il miglior disco di Elvis Costello, causa le mille sfaccettature dell’interprete in questione (quando esordì nel 1977 con “My Aim Is True” venne persino scambiato per punk). Si può però segnalare l’episodio più significativo della sua ricchissima discografia, e indubitabilmente questo è “Imperial Bedroom”. Un’opera nella quale tutto l’estro del musicista inglese affiora in maniera impeccabile. Forse non il più intenso (per quello bisogna indirizzarsi verso il già citato debutto), sicuramente il più completo, esondante creatività da ogni solco, in grado di passare dal rock al folk, dal pop al jazz senza dimenticare infiltrazioni di musica classica con una facilità disarmante. E sono 15 brani senza neppure un riempitivo, volendo citare il titolo: di magnificenza imperiale.
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