Il titolo del disco potrebbe trarre in inganno e far pensare ad un vero e proprio ritorno di Ruggeri ai suoi esordi ai confini con il punk. Meglio allora precisare che di rock propriamente inteso, in “Rock Show“, non ce n’é molto. Però c’è parecchia buona musica, messa sotto forma di storie vissute in prima persona da Enrico. Ci sono tante storie raccontate, che appartengono all’autore stesso e ai suoi ricordi di episodi vissuti, emozioni che si rincorrono e momenti riflessivi e intimi. Un disco che si muove in bilico tra i ritmi di title – track e “Il cielo è qui”, il pop, la tradizione italiana e quel folk in cui il cantautore si esprime al meglio e regala i pezzi migliori di “Rockshow”, ovvero “Leggo le carte” e “La donna del campione”. Esclusa la controversa parentesi televisiva, Enrico Ruggeri ha sempre cercato di non seguire i trend imperanti, costruendosi una credibilità e una carriera che ha sì vissuto di alti e bassi, ma che raramente ha scelto la strada più facile. “Rock Show” è davvero un bel ritorno.
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