Fabrizio De André – Rimini

Con “Rimini” inizia la collaborazione di De André con il giovane musicista e arrangiatore veneto Massimo Bubola, co-autore di tutte le canzoni presenti sul disco. Si tratta di una svolta importante nella carriera di Faber, che grazie a questo aiuto comincia ad esplorare nuovi territori musicali, avvicinandosi sempre più agli stilemi pop/rock (sono presenti anche parecchie chitarre elettriche), preludio ai concerti in coabitazione con la P.F.M. È forse il migliore LP di Fabrizio dai tempi di “Non al denaro, non all’amore né al cielo” (1971), che rilancia la sua immagine dopo un periodo di relativo appannamento. I testi si sono fatti piuttosto oscuri ed ermetici, eppure non mancano i vertici assoluti: la favola di “Sally” narra della traumatica perdita dell’innocenza che avviene nell’adolescenza, “Andrea” è la prima canzone italiana dedicata agli omosessuali priva del benché minimo patetismo, mentre “Coda di lupo”, capolavoro dell’album, riflette amaramente sul fallimento del Sessantotto e profetizza l’era del riflusso, con un paio d’anni d’anticipo sul fenomeno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *