In realtà si tratta di una raccolta di tutti i primi 45 giri del Faber, non di un vero e proprio debutto. Detto questo, l’opera è fondamentale, e custodisce alcuni dei più bei momenti del cantautore ligure: “La ballata dell’amore cieco”, “La canzone di Marinella”, “La città vecchia”, “Il testamento”, “La guerra di Piero” e persino “La ballata del Miché”, scritta nel 1961 e, secondo le parole dell’autore, sua prima canzone di un certo valore. Il disco non avrà molto successo; per ottenerlo De André dovrà attendere l’anno successivo e il suo reale esordio, avvenuto con “Volume I”.
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