Una frattura interna segna profondamente la preparazione del secondo lavoro, ma anche la svolta per la band. Grohl decide di registrare da capo l’intero album senza coinvolgere, anzi sostituendo lui stesso, il batterista William Goldsmith. Il compito svolto dal musicista non rispecchiava le esigenze del suo ‘leader’. Goldsmith abbandonò i Foo Fighters e Dave ingaggiò il talentuoso Taylor Hawkins, tuttora colonna portante del gruppo. Le agitazioni iniziali vengono così appianate dall’ottimo acquisto e dall’uscita di un secondo, potente album. “The Colour and The Shape” evidenzia un percorso musicale ormai chiaro e concreto e non più definibile come la fuga dai ricordi di un giovane rocker. Il disco contiene tracce di assoluto livello, soprattutto quelle dall’aspetto meno ruvido. “My Hero” ed “Everlong” i migliori esempi.
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