Culmine della prima fase di Frank Zappa e delle Mothers, “We’re Only In It For The Money” è un’amarissima satira del ‘flower power’ e di chi sta lucrando alle spalle di milioni di giovani ingenui e in buona fede, discografici compresi (non a caso ad esser preso di mira, sin dalla copertina, è il celeberrimo “Sgt Pepper’s” dei Beatles). In questo LP il maestro è ancora più radicale nelle scelte musicali. L’uso del’elettronica è aumentato, con frammenti di nastri preregistrati e accelerati/rallentati utilizzati un po’ dappertutto, mentre i brevi scheletri di canzoni che appaiono sono continuamente separati da intermezzi cacofonici che attingono tanto all’avanguardia contemporanea quanto alla più becera musica commerciale (vengono utilizzate persino le conversazioni telefoniche), fino al cataclisma finale rappresentato dalla kafkiana “The Chrome Plated Megaphone Of Destiny”. È il disco più estremo nella sin qui breve carriera di Zappa, in cui una tale congerie di suoni e rumori viene unita soltanto dal concept parodistico per cui l’opera è stata creata. Il risultato è, ancora una volta, eccellente. Flower punk.
Categorie
- Anniversari (74)
- Classifiche (61)
- Migliori Album (2.316)
- Storia della Musica (60)
- Underrated (11)