Al terzo disco i Genesis sono definitivamente maturati. Con “Nursery Cryme” la band ha trovato assetto stabile e inizia la scalata verso l’olimpo del progressive rock, che l’accoglierà nella sua sommità. A caratterizzare il suono del quintetto è la cura degli arrangiamenti, ora lievemente fiabeschi ora pomposamente barocchi, e la centralità assoluta della melodia, che non viene mai meno né quando l’armonia fra i vari strumenti si fa più complessa né quando i tempi si fanno più serrati e la chitarra elettrica graffia maggiormente. Primo esempio di questo modo d’intendere il prog è la celebre “The Musical Box”, dieci minuti sostenuti dalla voce teatrale di Peter Gabriel e dalle tastiere (organo, mellotron, piano acustico ed elettrico) di Tony Banks, in una continua oscillazione fra ballata folk e rock sinfonico.
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