Gorod – A Maze of Recycled Creeds

Negli ultimi anni, la tendenza del death metal è stata quella di diventare sempre più intricato, sfociando spesso in strutture fini a sè stesse o in un deathcore esaperato e ripetitivo, oppure iper tecnico ai confini con il grind, stabilendo dei livelli di entry level spaventosi per chi volesse cimentarsi con gli strumenti. Il brutal talvolta ha però costantemente allargato il proprio spettro d’azione verso il prog, facendo spesso correre dei rischi alle band protagoniste di questa esplorazione. Quali? L’essere accusati dai fan più oltranzisti di tradimento.
I Gorod, con “A Maze of Recycled Creeds” sono riusciti a imporsi tra i migliori esponenti della scena prog/death moderna, vicino a nomi come Obscura, Spawn Of Possession e pochi altri. I francesi danno alle stampe un lavoro ricco di groove, inserti funky e jazzy, che alterna registri classici brutal e si supera in aperture prog. Non più vecchia scuola, ma un salto di qualità verso il futuro.