Da Tucson, Arizona, i Green On Red facevano parte del Paisley Underground, movimento neopsichedelico che intendeva rispolverare tanto i Velvet Underground quanto Byrds e Doors. “Gravity Talks” è uno dei lavori più epitomici di tutta quella scena, in grado di proporre uno stile a metà strada fra acid e folk rock, in cui le tastiere di Chris Cacavas richiamano quelle di Ray Manzarek e le atmosfere si tingono di un sapore quasi western, in cui non è impossibile veder affiorare l’ombra di Bob Dylan (“Cheap Wine”). Altrove, invece, ad emergere è una sorta di alternative rock via Velluto Sotterraneo (“Narcolepsy”). Successivamente la componente tradizionale avrà il sopravvento, e perciò questo album rimane la loro prova migliore e più completa.
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