Guano Apes – Don’t Give Me Names

Sandra Nasic si rovinò la voce a furia di gridare dal vivo i pezzi del debutto (“Proud Like A God” del 1997) e quelli contenuti nel presente “Don’t Give Me Names”. Qui i tedeschi cercano qualche soluzione meno scontata, potendo contare su una produzione più curata rispetto al primo lavoro, tuttavia sono le fucilate come la cover degli Alphaville “Big In Japan” o la tirata “Money & Milk” a riscuotere i consensi maggiori. Va (molto) meno bene invece quando i Nostri provano a essere maggiormente introspettivi, come nella pseudo-ballad “Living In A Lie”. I Guano Apes non passeranno alla storia per le innovazioni contenute nei propri pezzi, eppure l’energia live e l’approccio garage unito a una vena melodica proposta dalla intrigante frontwoman, permisero loro di ottenere buoni risultati nelle charts di Germania, Austria e Svizzera, lasciando ai posteri quei quattro/cinque singoli che hanno consentito ai teutonici di essere ricordati all’interno della scena alternative rock del nuovo Millennio.

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