Probabilmente la prorompente personalità del leader Pierpaolo Capovilla può risultare indigesta ad alcuni, ma è altrettanto vero che un disco come “Dell’impero delle tenebre”, in Italia, non era mai uscito. Quando si dice un esordio folgorante. Sorta di spin off degli One Dimensional Man che nel tempo diverrà il progetto principale, Il Teatro Degli Orrori è quanto di meglio il rock italiano abbia proposto nell’ultimo lustro. Questo debut album, in ogni caso, rimane insuperato. Per i testi, per il coraggio, per l’atmosfera complessiva. L’effetto è quello di ascoltare Carmelo Bene recitare invasato sopra una base strumentale che, seppur non priva di contenuti melodici, svalvola ebbra fra partiture che potrebbero esser state ideate da gente del calibro di Jesus Lizard, Helmet, Birthday Party e financo Melvins. Inutile citare brani sfusi, “Dell’impero delle tenebre” va gustato tutto d’un fiato. Eppure rimane impossibile tacere della clamorosa conclusione affidata a “Maria Maddalena”, così come “Carrarmatorock!” racchiude in pochi, debordanti minuti il senso di un LP rivoluzionario, almeno per quanto riguarda il nostro paese.
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