D’accordo, Jay Kay è un personaggio controverso, spesso accusato di essere più interessato alle belle macchine, alle belle donne, in generale alla bella vita piuttosto che alla musica. Tuttavia non è neppure giusto affossarlo unicamente per l’esistenza privata e dimenticare che con i Jamiroquai ha saputo scrivere pagine fra le più ricche di groove nell’ambito del pop/dance più disimpegnato ed edonista. “A Funk Odyssey“, seppur meno appariscente dei predecessori, ha rappresentato il picco di notorietà per Jay e la sua band. Manca un hit del calibro di “Space Cowboy”, in compenso il cd si muove compatto tra funkettino iperballabile, fiotti acid jazz (meno che in passato però), retrolampi disco anni Settanta e qualche tappa più ‘romantica’ (“Corner Of The Earth”). “Little L” e “You Give Me Something” sono cesellati al millimetro per spopolare sulle piste da ballo e su Mtv, e il loro lavoro lo svolgono fino in fondo. Se ascoltate con il giusto ‘contorno’, le canzoni dei Jamiroquai possono essere divertentissime.
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