Sul finire degli anni Settanta i Funkadelic si chiedevano perché mai una funk band non potesse suonare rock. In “Ritual De Lo Habitual” i Jane’s Addiction rovesciano la prospettiva e dimostrano che un gruppo rock può benissimo suonare funk pur non perdendo un grammo d’impatto nelle chitarre. Per Farrell, Navarro, Avey e Perkins questo è il disco della consacrazione assoluta, anche commerciale, tanto che viene insignito del triplo platino negli States. Generalmente considerato leggermente inferiore a “Nothing’s Shocking”, in realtà è solo lievemente più smussato e prodotto più omogeneamente, ma la qualità di “Stop!“, “Ain’t No Right”, “Obvious”, “Three Days” – oltre 10, intensissimi minuti di granitica psichedelia – e “Been Caught Stealing” – quest’ultima dal divertente video in heavy rotation su MTV – è fuori discussione, e rivaleggia a testa alta con quella dei brani del predecessore. Fra hard rock Zeppelin-iano, assoli ora schizzati ora epici, metal funkyzzato e funk metallizzato, derive psichedeliche e spunti etnici, “Ritual De Lo Habitual” è forse la migliore pubblicazione alternative rock pubblicata nel 1990. Funge, però, da canto del cigno per la prima e più importante parte di carriera dei Jane’s Addiction: infatti l’anno successivo la band organizza il proprio concerto d’addio al Lollapalooza, festival itinerante ideato dallo stesso Farrell e che riscuoterà grande fortuna nel corso dei Nineties.
Categorie
- Anniversari (74)
- Classifiche (61)
- Migliori Album (2.316)
- Storia della Musica (60)
- Underrated (11)