Janis Joplin – Pearl

E’ raro che un disco postumo sia un capolavoro. Ma è questo il caso di “Pearl“, pubblicato nel gennaio del 1971, quando la Joplin era scomparsa ormai da mesi a causa di un’overdose, a Los Angeles. Le canzoni contenute in “Pearl” sono state registrate nel settembre del 1970, a pochi giorni dalla morte di Janis, avvenuta il 4 ottobre. L’accompagna la sua ultima e più valida band, chiamata Full Tilt Boogie; rispetto ai brani interpretati con i Big Brother And The Holding Company si perde un po’ di acidità psichedelica, ma si guadagna in compattezza blues rock. E la voce della cantante texana non è mai stata così sottilmente disperata. Probabilmente meno tonante e spettacolare, ma ancor più lacerata e fragile. Anche se, chi ebbe l’occasione d’incontrarla nei suoi ultimi giorni di vita, ha sempre affermato di non averla trovata particolarmente depressa. Anzi, quasi ‘serena’. I dieci brani contenuti in “Pearl” sono tutti imprescindibili, ma la cover di “Cry Baby” svetta su tutto il resto per l’intensità quasi irreale della voce di Janis. Un commiato davvero troppo doloroso, il suo.

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