Jason Richardson – I

I”, il primo disco solista del chitarrista Jason Richardson (attualmente in forze nei Chelsea Grin ed ex Born Of Osiris) non è solo una piccola gemma all’interno della scena djent, ma è anche lo specchio, per una volta positivo, dei tempi moderni del metal. I guitar hero attuali, proprio come il musicista venticinquenne, non sono solo esteticamente l’opposto delle loro controparti di qualche decennio fa (basta vedere canotte slabbrate e cappellini da baseball che i fan di Malmsteen sfiorano lo scompenso cardiaco), ma non hanno assolutamente nulla da invidiare ai grandi miti del passato, anzi. Personaggi come Misha Mansoor (Periphery), o lo stesso Richardson, stanno a simboleggiare una tecnica incredibile, e alzano di conseguenza l’asticella per chiunque voglia cercare di farsi un nome nel metallo moderno. A tal proposito, “I” è impreziosito da una serie di ospitate molto note a chiunque bazzichi nel genere con un minimo di costanza (per citarne un paio, Luke Holland dei The World Alive e anche l’ex Nevermore Jeff Loomis).