Si tratta dei primi due album di Hendrix con l’Experience (Noel Redding al basso e Mitch Mitchell alla batteria). Difficile dire qualcosa di nuovo sul più importante chitarrista della storia del rock. Jimi è stato il primo a sfruttare tutte le possibilità tecniche e timbriche della sei corde elettrica: distorsioni, feedback, effetti larsen, tutti gli effetti disponibili all’epoca. Quel che di più grande ha avuto, però, è stato il senso coloristico del suono; la chitarra era il suo pennello, la sala d’incisione la sua tela, le canzoni i suoi quadri. “Are You Exeperienced” è l’esordio più fulminante di tutti i tempi, in cui una creatività sovreccitata trasforma il blues rock dell’epoca in qualcosa di nettamente più pesante e, soprattutto, affascinante. Apice dell’hard psichedelia del ’67 e suo superamento, con “Foxy Lady”, “Fire”, “Manic Depression”, “Red House”, la title track e la sperimentazione acidissima di “3rd Stone From The Sun” Hendrix entra nel mito. Un disco che, semplicemente, ha cambiato ogni cosa per sempre. Il successivo “Axis: Bold As Love” è meno rivoluzionario (si percepisce la fretta nel pubblicarlo), ma contiene altri classici quali “Spanish Castle Magic”, “Little Wing”, la distortissima pepita ‘freakedelica’ “If 6 Was 9” e la sottovalutata title – track, dal magico assolo finale in technicolor.
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