250.000 copie vendute negli Stati Uniti per un disco composto da soli cinque, lunghi brani (“Only Skin” supera i 16 minuti) incentrati su di un folk dalle inconfondibili trame avant-garde. Qual è il segreto di “Ys” e della sua autrice, la musicista di Nevada City Joanna Newsom? Probabilmente la totale alterità della proposta. Infatti, pur facendo parte del movimento indie folk degli anni Zero, la Nostra non si accompagna con la chitarra, preferendo il timbro fiabesco e illusorio dell’arpa. A questo si aggiunga una voce dall’afflato quasi “rinascimentale’ e il taglio medievale/progressivo delle composizioni, e si capirà un po’ meglio la ragione del clamore che suscitò “Ys” alla sua uscita. Più che un semplice disco, un sortilegio acustico registrato da Steve Albini e mixato da Jim O’Rourke, e il fatto che due personalità così differenti si siano intese a meraviglia sulla scelta dei suoni la dice lunga sull’eccezionalità dell’operazione. Che infatti non ha ancora trovato un successore all’altezza.
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