La categoria dei guitar hero emerse prepotentemente nella seconda metà degli anni Ottanta. Accanto a musicisti che si dedicarono esclusivamente al virtuosismo fine a se stesso, ce ne furono altri in grado di coniugare tecnica, passione, sentimento e gusto in modo encomiabile. Fra questi spicca il nome di Joe Satriani, enfant prodige nonché insegnante di altri grandi interpreti della sei corde (un nome su tutti: Steve Vai). “Surfing With The Alien” è il secondo album, quello che ancora oggi risulta il più noto e riconosciuto all’interno della sua ricca discografia, in grado di entrare in classifica e raggiungere il disco di platino, mica roba da poco per un LP interamente strumentale. Tale successo è comunque più che giustificato: Joe sbalordisce gli astanti con assoli ai limiti dell’eccelso, tonnellate di feeling e una capacità di mischiare hard rock, funk, blues, ballad melodiche e pirotecnie varie con una disinvoltura che ha, appunto, dell’extraterrestre. In “Satch Boogie” azzecca uno dei suoi temi più belli, e in “Lords Of Karma” una delle sue melodie più cristalline. Se nutrite scarsa considerazione verso i guitar hero, l’ascolto di questo disco potrebbe farvi cambiare idea.
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