E’ stato il disco più venduto in Italia nel 2008. Non che questo abbia cambiato nettamente lo status di Lorenzo Cherubini nel nostro paese: popstar era e popstar è rimasta, amata alla follia dai propri fan e follemente detestata da quasi tutti gli altri. Pochi artisti come Jovanotti hanno diviso così nettamente il pubblico negli ultimi vent’anni. “Safari” è comunque la definitiva consacrazione di un nome in grado, d’ora in poi, di rivaleggiare con quelli di Vasco e Ligabue nell’adorazione delle masse. Dentro c’è tutto quel che l’ex creatura di Cecchetto ha saputo diventare nel suo lunghissimo percorso di crescita. Percorso che ha conosciuto pure tappe drammatiche, tanto che “Safari” è dedicato al fratello, scomparso l’anno prima in un incidente aereo. Per forza di contingenza, si tratta di un album più riflessivo della media (cfr. le tracce “Fango” e “Mezzogiorno”), eppure non mancano episodi a cui il pubblico di Lorenzo è ormai abituato, su tutti “A Te” (non a caso il brano più fortunato del lotto). Parecchie le collaborazioni illustri, fra cui la più svettante è sicuramente quella di Ben Harper. Nel bene e nel male, uno degli album di pop italiano più importanti degli ultimi dieci anni.
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