Julian Cope – Fried

Si potrebbero citare parecchi album dell’ex Teardrop Explodes, causa la prolificità del musicista britannico e la qualità media del materiale, che nel corso di quasi trent’anni di carriera lambirà krautrock cosmico, alternative rock dipinto di pop, hard acido e corrosivo, il tutto inscritto in un discorso ideologico pagano/ecologista nonché acerrimo nemico del monoteismo (“Jehovahkill” è titolo eloquente in proposito). “Fried“, però, rimane il miglior esempio di quel particolare psycho pop stralunato che solo una sana mente schizzata come quella di Cope poteva ideare. L’organetto lisergico che apre “Reynard The Fox” sostiene la narrazione allegorica del Nostro, in un brano che poi alterna aperture leggere a stacchi chitarristici rubati al rock pesante dei Settanta, esplodendo d’un tratto in contorcimenti e feedback acid punk; “Bill Drummond Said” è indie pop prima dell’indie pop, “Laughing Boy” l’avrebbe potuto scrivere un Syd Barrett con alle spalle la new wave, mentre “Sunspot” in un mondo perfetto sarebbe schizzato in cima alle classifiche. Le restanti 6 tracce non sono da meno. Silenzio, genio all’opera.

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