Arriva il successo di massa anche per i Kasabian, dopo un periodo di gavetta relativamente lungo. Il sound, che emerge nella sua natura più pura in “Days Are Forgotten“, viene infatti contaminato da sonorità orientali (“Acid Turkish Bath“, la title track, “I Hear Voices“) e latine, beat elettronici (“Switchblade Smiles“), richiami alla musica del passato (“Let’s Roll Just Like We Used To“, “Goodbye Kiss“) e la beffa chiamata “Man Of Simple Pleasures” che sembra scritta dagli Oasis. La perfetta miscela tra orecchiabilità, tentazioni indie e solidità alternative fanno di Velociraptor! uno dei dischi rock dell’anno.
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