Dopo l’immenso “In The Court Of The Crimson King” (1969), i King Crimson nel 1970 pubblicano prima “In The Wake Of Poseidon“, ottimo disco ma troppo simile a cotanto predecessore, e verso la fine dell’anno “Lizard“. Quest’ultimo è il più interessante. Non c’è più Greg Lake alla voce e non si tratta certo di un lavoro perfetto, ma Robert Fripp per la prima volta mostra tutta la sua smania di sperimentatore senza compromessi, allestendo insieme al paroliere Peter Sinfield cinque composizioni di avantgarde – progressive intricatissime e oltremodo cervellotiche, in cui i riferimenti al jazz e alla classica contemporanea (oltre a flauto e sax, ci sono anche corno inglese, oboe, cornetta, trombone e Sinfield usa il VCS3, uno dei primi sintetizzatori analogici) si fanno sempre più insistenti e insistiti. Eppure “Lizard” custodisce un grande fascino, quasi ‘inaccessibile’, che pochi altri LP dell’epoca possono vantare. Tutto sommato, un’opera sottovalutata e da riscoprire.
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