Kraftwerk – Trans-Europe Express

Forse il più importante disco di musica elettronica mai pubblicato. Con “Trans Europe Express” i Kraftwerk sviluppano sino alle estreme conseguenze le intuizioni ‘techno pop’ già presenti in “Autobahn” (1974) e nel successivo “Radio-Activity” (1975), coniando un linguaggio sonoro che nel 1977 non trova paragoni. Intriso di orgoglio mitteleuropeo, estrinsecato sin dai titoli di due tracce – chiave, “Europe Endless” (che quasi cita il “Bolero” di Ravel) e “Franz Schubert” (avanguardista marchingegno di classic pop), l’intero album emana una luce fredda e abbagliante, nuova. La ritmica delle percussioni elettroniche scandisce implacabili tempi di metronomo, mentre il minimalismo dei sintetizzatori (i più moderni dell’epoca) produce ballabili proto synth – pop (“Showroom Dummies”) e rifrazioni ipnotiche (“The Hall Of Mirrors”); svetta su tutto la raggelante title – track, algida ipercinesi che sfocia inarrestabile nel clangore siderurgico di “Metal On Metal”. Strutturalmente indivisibili, questi due titoli fungeranno da base per tutta la techno music vera e propria, e il loro influsso si estenderà fino agli albori del Terzo Millennio: ancora oggi, qualsiasi ragazzo che traffica con campionatori e affini deve davvero molto ai Kraftwerk, le cui musiche verranno utilizzate anche da molti artisti hip – hop. È preferibile procurarsi la versione in lingua tedesca del cd, intitolata “Trans-Europa Express”, così da poter apprezzare le tessiture electro schiantate dall’idioma teutonico.

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