Le Orme – Collage

Dopo gli esordi caratterizzati da un particolare beat psichedelico, anche Le Orme vengono contagiate dal morbo del pop sinfonico di derivazione inglese. Questo è il loro primo disco a potersi fregiare dell’etichetta progressiva. Al contrario dei New Trolls, però, il gruppo veneto non rinuncia alla forma canzone e privilegia la melodia romantica, senza mai concedersi impennate smaccatamente hard. È un suono che li accompagnerà per tutta la prima metà dei Settanta, imponendoli quale progressive band italiana fra le più amate, accanto a Premiata Forneria Marconi e Banco del Mutuo Soccorso, trittico in cui Le Orme rappresentano la punta più vicina al pop e alla canzone leggera. “Collage” è anche il primo lavoro in trio, con Aldo Tagliapietra a basso e voce, Antonio Pagliuca alle tastiere e Miki Dei Rossi alla batteria: da una formazione simile, facile aspettarsi una musica ispirata a quella degli Emerson Lake & Palmer, cosa che in effetti corrisponde al vero, col piano elettrico e l’organo Hammond di Pagliuca a ritagliarsi un ruolo fondamentale nella lunga “Cemento armato” e nelle strumentali “Evasione totale” e “Collage”. Belli anche testi e melodie di “Era inverno” e “Morte di un fiore”.

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