Led Zeppelin – Led Zeppelin I/Led Zeppelin II

Il 12 gennaio e il 22 ottobre 1969 sono le date chiave per capire il rock degli ultimi quattro decenni. Sebbene sia retorico dirlo, i primi due album dei Led Zeppelin cambieranno il volto a questa musica, portando a perfetta realizzazione la mutazione che dal blues ha portato all’hard rock (e in futuro, di conseguenza, al metal). Jimmy Page alla chitarra, Robert Plant alla voce, John Paul Jones al basso e John “Bonzo” Bonham alla batteria sono i protagonisti di questa rivoluzione. Non a caso l’importanza degli Zeppelin per i Seventies è stata paragonata a quella dei Beatles per il decennio precedente. Nel debutto il blues rock esplode/implode in brani come “You Shook Me” e “I Can’t Quit You Baby”, entrambi di Willie Dixon ma che qui assumono altra forma, nelle sincopi furibonde di “Communication Breakdown” e nell’epilessi acid – blues di “Dazed And Confused”, in cui Page sfregia la chitarra con l’archetto, mentre “Babe I’m Gonna Leave You” è puro hard folk. “Led Zeppelin II“, dal canto suo, può contare sul riff ‘definitivo’ del rock duro, quello di “Whole Lotta Love”, sugli scatti acid rock a migliaia di ottani di “The Lemon Song”, sulla tirata batteristica di “Moby Dick” e sui power chord tonanti di “Heartbreaker”. Giova ripeterlo: nulla sarà come prima.

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