Sono sempre stati discretamente attenti i Machine Head alle tendenze del mercato. “The More Things Change…” vede la band di Robb Flynn cadenzare maggiormente i ritmi rispetto al passato, strizzando l’occhio al tempo che permetta i “jump” migliori al momento giusto. Detto questo il secondo album dei Machine Head spacca quintalate di chiappe sin dall’opener manifesto “Ten Ton Hammer”. C’è ancora l’hardcore thrash-izzato in “Struck A Nerve” e “Bay Of Pigs”, ma anche soluzioni diverse come le contaminazioni sludge o pezzi più lunghi e costruiti come “Blood Of The Zodiac”. Inferiore al debutto ma massima espressione del loro sound per diverso tempo da qui in poi.
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