E questi da dove sbucavano? Dovevano essere pazzi i cinque inglesi, a voler riprendere le fila del progressive rock a là Genesis quando la nuova onda del dopo punk sembrava essere l’unica strada percorribile. Eppure…che si sia trattato di calcolo acchiappa nostalgici, pura incoscienza dettata da intime ragioni artistiche o una via di mezzo delle due cose, i Marillion ottengono un grande successo fin da subito, con quest’esordio che, sia musicalmente sia vocalmente, ricorda davvero tanto i tempi eroici del’ex band di Peter Gabriel. Intarsi fra chitarra e tastiere, richiami neoclassici e afflato romantico informano le note di lunghi brani quali title – track, “Forgotten Sons” e “Garden Party”, che rinnovano un incantesimo creduto morto e sepolto molti anni prima. “Misplaced Childhood“, nell’85, sarà ancor più filologicamente accurato, ma la freschezza del debutto rimane sbalorditiva.
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