In Occidente Marty Friedman sarà sempre ricordato per esser stato un membro imprescindibile della miglior line – up di sempre dei Megadeth. Con lui al fianco, Dave Mustaine ha scritto capolavori del calibro di “Rust In Peace” (1990) e “Countdown To Exctinction” (1992). Pochi sono al corrente, però, che una volta lasciata la band statunitense, il chitarrista si è reinventato una fortunatissima carriera nel Sol Levante. Tuttora in Giappone il Nostro è una vera e propria star, con alle spalle un’ormai nutritissima discografia solista. “Future Addict” è forse il miglior esempio del suo J-pop (sta per Japan pop) virato metal, in cui fra l’altro ci si trova di fronte a delle vecchie conoscenze: certo, la rivisitazione di “Tornado Of Souls” è difficile da digerire al primo impatto, ma Marty piazza uno degli assoli più belli della storia, e si torna di colpo al 1990; stupenda anche la rilettura di “Breadline”, sorta di Andrew W.K. con guitar solos, così come sono strepitosi i recuperi di pezzi anni Ottanta di Hawaii e Cacophony. Cosa rimane da dire? Che c’è anche un certo Billy Sheehan a sostenere il tutto col basso e che “Future Addict” è un disco da rivalutare assolutamente.
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