E’ “Unfinished Sympathy” a narrare meglio di qualunque altro brano la magia di “Blue Lines“; qui la splendida voce soul di Shara Nelson viene circonfusa da malinconici archi di sofficità Stax o Motown, ma non si tratta di una mera riproposizione del sound di Isaac Hayes o Marvin Gaye, ché il battito da club, i campionamenti hip hop e l’allure elettronico della traccia parlano una lingua contemporanea. Anzi, d’avanguardia, tanto che è tradizione indicare in “Unfinished Sympathy” il primo vagito del trip hop, ibrido ipnotico/psichedelico che collega passato (funk, dub, reggae, soul, persino new wave) e presente (beat house e techno, canto rap) in modo da sfrecciare verso il futuro. Il resto del disco, cucito in studio dal trio delle meraviglie 3D, Daddy G e Mushroom con l’aiuto di numerosi ospiti alla voce (da Tricky a Horace Andy passando per Neneh Cherry e la già citata Nelson), offre squarci notturni dall’aroma acre e intenso, inquietanti in “Safe From Harm”, misteriosi nella jazzata title – track, ossessivi in “Daydreaming”, andando a disegnare un quadro sonoro che sarà fra i più imitati nel corso degli anni Novanta. Come si usa dire: seminale.
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