Nella contorta e geniale mente di Dave Mustaine, i Megadeth avrebbero dovuto essere una versione ancora più veloce, tecnica e spietata di quei Metallica dai quali il frontman venne allontanato poco prima la pubblicazione di “Kill’ em All” tre anni prima. Se da un punto di vista squisitamente numerico, le vendite di Hetfield e compagni saranno infinitamente superiori ai pur buoni 40 milioni di dischi che piazzeranno i Megadeth sul mercato, Mustaine raggiunse l’obiettivo iniziale da subito con il secondo disco “Peace Sells…But Who’s Buying?” (platino in USA e Canada), autentica pietra miliare del thrash metal. Le otto composizioni si caratterizzano per un nervosismo strutturale grandioso, in cui cambi di tempo e riff intricati sono all’ordine del giorno e la velocità d’esecuzione risulta sbalorditiva. Se le lyrics hanno direzioni differenti (si parla di politica ma anche di occulto e satanismo spicciolo), fa impressione l’abilità e l’affiatamento di un gruppo in cui si trovano, oltre a Mustaine e al bassista David Ellefson, anche due musicisti d’estrazione jazz/fusion come Chris Poland (chitarra) e Gar Samuelson (batteria). In mezzo a droghe e fiumi di alcool, escono capolavori come “The Conjuring”, “Good Mourning…Black Friday” e “My Last Words”, affiancati alle ben più note “Wake Up Dead” e title – track.
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