Una stima che si aggira fra i 51 e i 65 milioni di copie vendute, con quelle certificate ammontanti a oltre 42 milioni di unità. A questo punto il difficile è capire perché “Thriller” abbia avuto un successo tanto mostruoso, portando Michael Jackson a livelli di fama che in passato solo Elvis Presley e i Beatles avevano toccato. Certamente la qualità musicale è molto alta, ma “Off The Wall” (1979) era, forse, persino superiore. Eppure…eppure è, s’ipotizza, la trasformazione del nuovo Imperatore del Pop da cantante e artista, tutto sommato, ancora ascrivibile alla dimensione della ‘black music’, a quello di cosmopolita totale la chiave del successo dell’album più venduto nella storia. In brani come “Baby Be Mine”, “Billie Jean”, “Wanna Be Startin’ Somethin’” e la title – track (il cui video è un vero e proprio cortometraggio) c’è una voglia spaventosa di agguantare ogni singola sfumatura della musica popolare d’allora, non solo del soul e del funk: passano in rassegna dance, disco, synth – pop, nuovo R&B (Jacko ne cambierà per sempre i connotati), rock e persino qualche lieve accenno di hard, come testimonia l’assolo di chitarra di Eddie Van Halen in “Beat It”. La voce di Michael ha inoltre abbandonato i tratti più esplicitamente erotici e si è fatta quasi asessuata, angelica. Da showman con solide radici nella comunità nera statunitense si è trasformato in un apolide sonoro, ricevendo in cambio il dominio del mondo. E incamminandosi, nel corso degli anni, verso un destino tragico.
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