I Morphine sono stati uno dei gruppi più originali nella storia del rock, certamente fra i più peculiari degli anni Novanta. Basati sull’insolito trio voce – basso a 2 corde (Mark Sandman), batteria (Billy Conway, ma in questo disco in molte tracce dietro le pelli siede Jerome Deupree) e sassofoni baritono e tenore (Dana Colley), in “Cure For Pain” la band sintetizza un amalgama sonoro che non trova paragoni all’epoca (in realtà non li trova neppure oggi). Sono 13 canzoni piuttosto brevi che propongono un sound caldo e avvolgente, dai tratti noir e misteriosi, contraddistinto da una continua oscillazione fra rock, jazz e blues; un moto perpetuo che però non si placa mai nell’approdo definitivo a uno di questi generi, bensì si limita a sfiorarne uno per poi fuggire verso l’altro, incessantemente. Album preziosissimo, dolce e amaro allo stesso tempo.
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