Morrissey – Bona Drag

Sciolti gli Smiths, Morrissey intraprende un’importante carriera solista che dura ancora oggi e che ha visto l’artista di Manchester pubblicare alcuni splendidi album: si possono citare almeno l’esordio “Viva Hate” (1988), “Vauxhall And I” (1994) e il recente “Years Of Refusal” (2009). Ciononostante, questa raccolta di lati A e B di singoli della primissima porzione di attività rimane forse il punto più alto mai toccato da Moz: “Bona Drag” dà rifugio ad alcune delle sue più memorabili melodie, stilisticamente ancora Smiths-iane pur senza l’apporto di Johnny Marr alla chitarra, liricamente ispiratissime e interpretate in modo perfetto dalla suadente voce del Nostro. Accanto ai classici “Everyday Is Like Sunday“, “Suedehead”, “Piccadilly Palare” e “November Spawned A Monster” (interessante nel suo incedere rock dalle sfumature funk), compaiono pure gioielli sottratti all’oblio quali “Hairdresser On Fire”, “Yes, I Am Blind” e “Disappointed” (che potrebbe essere un’eccellente B-side della band madre), che completano un quadro di magnetico splendore. Funziona benissimo anche l’aggiunta delle tastiere, soprattutto in “The Last Of The Famous International Playboys” e “Ouija Board, Ouija Board”. Manna dal cielo per gli estimatori del dandy più iconico della pop music, di cui “Bona Drag” rappresenta un caposaldo irrinunciabile.

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