Motorhead – Inferno

Probabilmente era dai tempi di “Orgasmatron” (1986) che Lemmy e compari non tiravano fuori un lavoro di tale caratura. Dopo quasi trent’anni di carriera, i Motorhead hanno ancora la forza di scrivere canzoni uniche per selvaggia carica elettrica, un paio delle quali vedono pure Steve Vai ospite alla sei corde. E se pensate che lo stile del guitar hero statunitense mal si adatti all’heavy metal imbevuto di punk e rock and roll del power trio britannico, beh ascoltate l’assolo nell’apripista “Terminal Show” (gli High On Fire ci costruiranno una carriera sul riff portante di questo brano) e ricredetevi immediatamente. “Inferno” custodisce anche il più bell’apocrifo di sempre degli AC/DC, ossia il boogie rock di “Life’s A Bitch”, un tipico anthem da stadio come “Killers” e un blues acustico a metà strada fra Muddy Waters e John Lee Hooker, “Whorehouse Blues”. Cosa volere di più?

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