Sei lunghe tracce che si inerpicano su itinerari ambient e si distendono fino a scaldare il cuore. Tra tradizione e modernità in un miscusglio di Fennesz-Brian Eno-John Fahey arrivano suoni languidi che si fanno ipnotici, pieni di freschezza compositiva, ma anche di ripetitività circolare, di minimalismo e una grande grande stretta nella parte sinistra del vostro torace. Arrivati a fine disco vi sembrerà di essere entrati in un mondo fantastico da cui non vorrete uscire immediatamente. E la forza di questo disco è che il genere trattato dal duo non è dei più semplici da ascoltare. Meraviglia d’intensità.
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