A questa superba raccolta della Chess Records andrebbero affiancati molti altri dischi di McKinley Morganfield, in particolare il meraviglioso “The Complete Plantation Recordings“, raccolta di registrazioni di autentico blues rurale colte da Alan Lomax fra il 1941 e il 1942. Ma l’importanza dei brani dispensati da Muddy Waters fra la fine degli anni Quaranta e la metà dei Cinquanta è persino superiore; qua si trova il riff tragico e saltellante di “I Can’t Be Satisfied”, primo successo del Nostro, quella “Rollin’ Stone” che fornì il nome al quasi omonimo complesso britannico, più un’altra manciata di classici assoluti del blues, probabilmente i più conosciuti dagli ascoltatori occasionali: “She Moves Me”, “Baby Please Don’t Go”, “Trouble No More”, “I Just Want To Make Love With You” e l’immortale “I’m Your Hoochie Coochie Man”, qui resa con un carica pazzesca da parte di una formazione all star, in cui spicca l’armonica tonante di Little Walter. Waters è in cima alla piramide della ‘black music’ per la sua capacità di passare con naturale noncuranza dalle atmosfere dimesse e raccolte del country blues a quelle possenti ed elettrificate del sound cittadino, risultando perfettamente credibile in entrambi i casi.
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