Neil Young – Tonight’s The Night/Zuma

Il 1975 rivela ancora una volta l’anima lacerata di Neil Young, in tutto il suo abissale splendore oscuro. “Tonight’s The Night”, pubblicato dopo “On The Beach” (1974), ma registrato prima di quest’ultimo, mostra il culmine della depressione psichica del musicista canadese. Dedicato a Danny Whitten, chitarrista dei Crazy Horse, e al roadie Bruce Barry, entrambi morti di overdose, il disco è una confessione gridata del dolore provato di fronte allo sfacelo umano germinato dal sogno della controcultura rock; dodici brani oscillanti tra folk scheletrico, blues sciancato e rock rinselvatichito, dominati da chitarre aspre, armonica violentata e suoni scarni e secchi, che neppure dai fraseggi pianistici riescono a trarre forza vitale. Una produzione spartana e tagliente aumenta il senso di annientamento ed impotenza di fronte all’accadere della morte, la cui ombra si fa insopportabile nella title – track e, soprattutto, in “Tired Eyes”, logora rock ballad scandita dalla recitazione estenuata e dal canto dolente di Neil. Con “Tonight’s The Night” si chiude la cosiddetta “trilogia del dolore”, iniziata con “Time Fades Away” (1973) e proseguita con “On The Beach”. Infatti, pochi mesi dopo Young se ne esce con “Zuma”, lavoro più disteso e, se paragonato al predecessore, persino ‘solare’, suddiviso fra ballate gentilmente elettriche e momenti occhieggianti all’hard rock, in cui spicca “Cortez The Killer”, nuovo cavallo di battaglia sulle assi del palco.

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