Sin dal giorno della sua apparizione, il secondo LP dei Neutral Milk Hotel ha rappresentato un rompicapo sonoro per tutti. Pure per gli autori stessi, in primis Jeff Mangum, responsabile della quasi totalità di musica e testi. Dopo “In The Aeroplane Over The Sea” la band ha sfornato appena un EP e un paio di sette pollici, per giunta di vecchio materiale; e sono passati 15 anni! Ma mettetevi nei panni di Jeff: come dare seguito a una mutazione tanto bislacca del folk rock da risultare, in alcuni momenti, una specie di psycho garage folk sfregiato da feedback contundenti che si scontrano con fanfare barocche e rimbombano nelle casse dello stereo spronati da un canto sgolato e portato allo spasimo in una specie di trance mistica? E tutto questo accade nelle prime due tracce appena…l’LP procede poi assommando tante di quelle stranezze da risultare, nella sua follia, del tutto logico. Persino orecchiabile e ‘pop’, tanto da vendere ben più di 100.000 copie. “In The Aeroplane Over The Sea” mette ancora tutti alla prova, inclassificabile com’è, ma si tratta di una delle gemme più rifulgenti nella storia dell’indie rock. Un delitto non averlo ascoltato almeno una volta nella vita.
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