I Nevermore confezionano il loro lavoro più canonicamente thrash metal, edulcorato da strutture intricate, che ammiccano al progressive e al techno-thrash di fine anni Ottanta. “The Politics Of Ecstasy” è però anche ricco di US Power, influenza diretta dei Sanctuary, primo gruppo di Warrel Dane e Jim Sheppard, voce e basso dei Nevermore appunto. Il disco è formalmente inattaccabile, denso di emozioni, aggressività ma anche epicità: dalla terremotante opener “The Seven Tongues Of God”, passando per la solenne “The Passenger” e il pulsante thrash di “42147”, sino a giungere alla conclusiva ed epocale “The Learning”, non c’è modo di distrarsi da una release di livello assoluto, che prepara il terreno per il dominio (temporaneo, un lustro circa) underground dei Nostri.
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