L’undicesimo album in studio di Niccolò Fabi, oltre a raggiungere il secondo posto della classifica italiana, gioca sul fascino e sulla forza degli opposti, trovando il modo per far evolvere la scrittura e le sonorità del cantautore romano. Dopo un’iniziale direzione elettronica, che però non riusciva a prendere del tutto piede, Fabi torna ad affidarsi a Roberto Angelini e Pier Cortese, pur mantenendo fertile il canale delle suggestioni sintetiche, ma basandosi sempre sulle fide sei corde e sui tasti di un piano. “Tradizione e tradimento”, arrivando dopo l’acclamatissimo “Una somma di piccole cose”, aveva il difficile compito di riscrivere la poetica dell’artista, riuscendoci, e certificando ancora una volta il valore del cantautore nel panorama musicale italiano contemporaneo, in bilico ma al contempo in perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione.
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