L’artista pakistano morirà a poco più di un anno dalla pubblicazione di questo album, che rimane il suo maggiore lascito artistico per l’audience occidentale della cosiddetta world music. E “Night Song” è davvero una raccolta di musiche dal mondo, poiché accanto alla voce, all’organo e alle tastiere di Nusrat si avvicendano musicisti provenienti da ogni luogo, che sia il Senegal o il Canada non ha importanza. In questo modo anche l’ascoltatore statunitense, svedese, brasiliano o giapponese può avvicinarsi al mondo quasi impenetrabile del Qawwali, la musica devozionale della tradizione Sufi, senza esserne immediatamente rigettato indietro. Sicuramente il primo ascolto può presentarsi ostico, ma la bellezza di pagine quali “My Heart, My Life”, “Intoxicated” e “Longing” ripaga ogni sforzo.
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