Inseriti nel filone del rock progressivo italiano, in realtà gli Opus Avantra hanno tentato di dar forma ad uno dei più coraggiosi ibridi sonori di sempre, in bilico fra pop, reminiscenze di opera lirica italiana e avanguardia ‘colta’: da qui il nome, Opus (opera) Avan (avanguardia) Tra (tradizione). Formati dalla soprano Donella Del Monaco (nipote del tenore Mario Del Monaco) e dal pianista e compositore Alfredo Tisocco, con l’appoggio esterno del filosofo Giorgio Bisotto, in “Introspezione” il duo fa affidamento ad una scrittura duplice: in brani come la title – track si accavallano grappoli di note che potrebbero scaturire da una jam session fra Schoenberg e Webern, in “Monologo” l’ispirazione dichiarata è lo sprechgesang (canto parlato in tedesco) del “Pierrot Lunaire” di Schoenberg, mentre in episodi come “Il pavone” e “L’altalena” la voce della Del Monaco dona un afflato melodrammatico ad un lieve pop sinfonico per pianoforte, archi e flauto. Un album interessantissimo, frutto di una stagione irripetibile per la musica italiana, che vale la pena di riascoltare.
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