Oval è sostanzialmente il progetto solista del tedesco Markus Popp – anche se per questo disco furono pure importanti i contributi di Sebastian Oschatz e Frank Metzger, poi dimissionari -, genio della musica elettronica degli anni Novanta. Suo è il merito di aver mandato in cortocircuito i concetti di ordine e caos, mostrando quanto questi due termini esistano l’uno in funzione dell’altro. Quando si parla di Oval si parla di glitch, quel particolare stile che dagli errori e dalle sbavature dei macchinari elettronici è in grado di costruire un nuovo spazio sonoro. “Systemisch” (1994) aveva già sgrezzato la materia, ma è solo in “94 Diskont” che la folgorazione di Popp s’insinua più compiutamente nell’ambient dell’epoca e lo trasforma grazie a lievi e quasi impercettibili sfasamenti sonici figli del minimalismo americano (non a caso si parla anche di microsound). Mandate in loop i 24 minuti di “Do While” e non ve ne pentirete. Anzi, mandate in loop tutto il disco e toglietevi il pensiero.
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