Secondo alcuni questa combriccola di hippie inglesi fuori tempo massimo ha sempre prodotto musica eccessivamente derivativa, ancorata ai grandi miti dello space rock anni Settanta, Hawkwind su tutti. In parte questa critica può essere vera, eppure gli Ozric Tentacles non hanno semplicemente ricalcato le orme del suono acido sorto verso la fine degli anni Sessanta, né si sono stretti pedissequamente attorno al dogma della dilatazione cosmica di scuola tedesca. Nei loro dischi, rigorosamente strumentali eccetto rarissime eccezioni, l’uso di strumenti etnici e le lunghe jam chitarra – basso – batteria – tastiere sono tutti elementi che sono stati rinvigoriti da un approccio quasi dance/elettronico alla materia sonora, indicando che si tratta pur sempre di un act operante dalla seconda metà degli Ottanta in poi. E che, grande merito, ha mantenuto vivo il gusto per l’improvvisazione. Fra le decine di album pubblicati, la maggior parte è comunque interessante, e fra questi “Jurassic Shift” è probabilmente il più ricco e completo compendio del loro stile.
Categorie
- Anniversari (74)
- Classifiche (61)
- Migliori Album (2.316)
- Storia della Musica (60)
- Underrated (11)