“Gravitoni” esce quando i Pan Sonic sono, di fatto, già sciolti. Quest’album sintetizza al meglio più di quindici anni di sperimentazioni elettroniche a 360 gradi, talmente riuscito da lasciare parecchio amaro in bocca ai fan del progetto. Durante gli ultimi due decenni, pochi sono stati in grado di unire le nuove pulsioni minimal – techno agli ormai classici martiri sonici del primo industrial quanto Mika Vainio e Ilpo Väisänen, senza dimenticare le loro non meno fondamentali perlustrazioni nell’ambito dell’isolazionismo ambientale. Se vogliamo indicare il merito maggiore dei Pan Sonic, questo potrebbe esser individuato nell’abilità unica con cui i due finlandesi hanno saputo mediare fra la ‘cerebralità’ dell’elettronica di ultima generazione e la ‘carnalità’ del terrorismo musicale che fiorì a cavallo fra i Settanta e gli Ottanta, come da lezione Throbbing Gristle. Pochi hanno unito dolore fisico e mentale come i Nostri.
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