Parkway Drive – Deep Blue

Deep Blue” in apparenza non pare diverso da migliaia di uscite metalcore degli ultimi anni; ciò però che posiziona l’album una spanna sopra alla solita minestra è un songwriting più ispirato e memorabile per buona parte del platter (grazie anche a un Winston McCall in gran spolvero, una delle voci più valide della scena), complice soprattutto una melodia (utilizzata un po’ ovunque) che cambia quella che è la prospettiva d’ascolto: sia chiaro, niente coretti effeminati, ma bensì chitarre pulite inserite intelligentemente nelle strutture delle songs. Questo dona un’atmosfera tutta particolare, talvolta suggestiva, davvero rara per il genere: brani come l’atmosferica “Alone”, che apre con un riff pulito di chitarra, o “Home Is For The Heartless”, che tra cori e tapping elettrici rompe la monotonia data dall’uso ossessivo di rallentamenti presenti (e inflazionati) nel resto del disco, testimoniano come i Parkway Drive siano riusciti a scrivere quello che è a conti fatti uno dei migliori esempi di metalcore moderno degli ultimi anni.

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