Il terzo disco dei Pere Ubu non si discosta molto dai sentieri allegramente tragici già delineati nel capolavoro “The Modern Dance” del 1978 e nel suo successore “Dub Housing” dello stesso anno. Tuttavia, “New Picnic Time” è ancora un disco essenziale, più del predecessore, perché sposta ancora un po’ più in là l’asticella della deformazione totale della forma – canzone: questo avviene, fra l’altro, nello scatenato baccanale di “The Fabulous Sequel”, nell’elettronica scalmanata di “A Small Dark Cloud” (in cui il synth imita versi di uccelli robotici), nella danza alla Frank Zappa di “Small Was Fast” e nell’acid rock futurista di “Goodbye”. David Thomas non è mai stato così in forma, la band che sostiene il suo canto lunatico mai così professionale nello scardinare l’ovvio. “The Modern Dance” è impossibile da eguagliare, ma “New Picnic Time” ha comunque moltissimo da dire.
Categorie
- Anniversari (74)
- Classifiche (61)
- Migliori Album (2.316)
- Storia della Musica (60)
- Underrated (11)